martedì, giugno 26, 2007

alunni scuola sottoposti senza consenso a screening psicologici

PRIMA - Agenzia Stampa Nazionale:
«I MIEI ALUNNI SOTTOPOSTI A DIAGNOSI PSICOLOGICA SENZA IL CONSENSO DEI GENITORI»

(PRIMA) ROMA - Di seguito riportiamo la lettera di un'insegnante di scuola primaria che racconta un fatto di una gravità inaudità accaduto nella sua classe, dove i bambini senza che i genitori fossero stati avvisati sono stati oggetto di una vera e propria visita psicologica e sottoposti a diagnosi. Ecco il testo della lettera:

Egr. Direttore,
sono una insegnante della scuola primaria; dopo l'esperienza scolastica di quest'anno mi sono resa conto di quanto la scuola sia cambiata.
E' accaduto che durante le mie ore di lezione con gli alunni, è intervenuta una psicologa, la quale, ha fatto eseguire ad ognuno di loro un disegno in relazione ad una storia raccontata da lei, il cui contenuto toccava i vari stati emozionali degli scolari. Una volta ritirati i disegni la psicologa ha in seguito stilato, in separata sede davanti a me e gli insegnanti delle altre classi, una serie di diagnosi sugli alunni senza chiedere il consenso dei genitori. Genitori erano del tutto ignari che una psicologa avrebbe diagnosticato i propri figli, facendo fare loro una sorta di test psicologico, credendoli invece a scuola ad imparare le loro materie di studio.

Ignari di chi sarebbero stati i destinatari di tali test e di che tipo di diagnosi si trattava. Io non sono solo una maestra ma anche una mamma e mi domando, mentre sono a casa o al lavoro mio figlio è a scuola e lo penso seduto al suo banco che scrive un tema o un problema di matematica, e se invece è sottoposto a un test psicologico ed io non ne so nulla? E se poi viene diagnosticato negativamente da uno psicologo o psichiatra? Essendo anche un insegnante mi domando: dov'è finita la sana e semplice scuola di una volta? Perchè una maestra non è più libera di svolgere il suo lavoro di istruttrice ed educatrice senza dover sottostare alle opinioni espresse da una psicologa tratte da brevi incontri di pochi minuti, contro le ore di un intero anno scolastico di un insegnante.
M. F. (PRIMA)

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Un episodio analogo sta anche all'origine della vicenda di Firenze, le cui circostanze sono tutte da chiarire, in cui - in seguito a uno screening effettuato nelle elementari - un bambino e' stato sottratto al padre non-vedente dal Tribunale dei Minori di Firenze. Ora il bambino sta in un istituto al quale il comune paga 3,500 Euro al mese. Di questo caso si sta occupando direttamente anche la senatrice Franca Rame, di Italia dei Valori - Di Pietro.

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